L’avvento dell’intelligenza artificiale sta velocizzando il processo di transizione al digitale del mondo vitivinicolo, consentendogli di espandere i propri orizzonti e di introdurre importanti miglioramenti dal punto di vista sia produttivo per le aziende, sia commerciale andando a interagire e coinvolgere il consumatore finale.
Il primo risultato delle potenzialità che può raggiungere l’IA abbinata al settore wine è il sommelier virtuale. Un primo esempio pratico lo si può riscontrare in Combivino o in altre app slimli. Si tratta appunto di applicazioni dove si va a inserire il pasto intero (primo, secondo, dessert etc..) o direttamente l’ingrediente principale, e la piattaforma propone una serie di abbinamenti su misura tra cui scegliere.
Questo però è solo un primo sguardo alle molteplici potenzialità dell’unione tra vino e intelligenza artificiale. Nonostante l’applicazione possa tornare utile nella selezione di un vino durante un pasto, in cui solitamente la lista a disposizione è ristretta, in un supermercato è sicuramente più complesso, vista la scelta di prodotti molto più vasta. Anche in questo caso interviene l’IA in soccorso. Recentemente alcuni supermercati hanno installato dei sommelier virtuali che guidano il consumatore nella scelta del prodotto in diverse modalità. È possibile ricevere delle informazioni sul prodotto, sulla cantina e sui possibili abbinamenti che si possono fare tramite la scansione dell’etichetta o del QRcode della bottiglia, oppure interagire direttamente con il sommelier rispondendo ad alcune domande che gli consentiranno di creare il profilo della persona e di conseguenza consigliare il prodotto ideale o ricetta, abbinamento etc...
Dagli esempi più semplici alle applicazioni più ricercate e complesse. Questi erano solo gli esempi più accessibili e di facile comprensione per un pubblico più ampio; persone che in altre occasioni avrebbero rinunciato a un calice di vino per inesperienza, oggi possono permettersi di gustarlo aiutati dall’intelligenza artificiale. Le ricerche sulle implementazioni dell’intelligenza artificiale hanno portato anche a sviluppi ben più complessi e originali, come per esempio Redi.
Redi è il nome di un’IA dalla forma antropomorfa realizzata dall'agenzia toscana PR comunicare il vino e la società Bit for fun innovation house. Presentata a Vinitaly2024 nella cantina virtuale dello stand dell'azienda vinicola Tua Rita, dove andava a interagire con i visitatori illustrando loro il territorio e i vini in degustazione come un vero e proprio sommelier. Redi è in grado di dialogare in italiano e in inglese, e riesce a riconoscere subito il profilo del suo interlocutore: appassionato o professionista, buyer o giornalista che sia. Può anche riconoscere se ha di fronte dei bambini ai quali ricorda che è ancora presto per entrare nel mondo del vino.
"Siamo profondamente convinti che l'intelligenza artificiale possa facilitare l'approccio alla conoscenza dell'azienda e del vino, stimolando anche la curiosità di appassionati. L'obiettivo, dopo il debutto a Vinitaly, è quello di farne uno strumento per vivacizzare il linguaggio del vino fuori dal nostro mondo e dai circuiti per addetti ai lavori".
Riccardo Gabriele - titolare PR comunicare il vino
Alzando ulteriormente l’asticella, si può notare come all’intelligenza artificiale si possa combinare un’altra tecnologia in accelerazione, ovvero la robotica. Anche qui sono state svolte diverse ricerche e studi che hanno portato alla realizzazione di nuove opere di avanguardia tecnologica.
È stata progettata per esempio una cantina che utilizza un braccio robotico per servire i clienti. Non solo fornisce opzioni personalizzate nella scelta del vino grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ma è anche in grado di servirtele in pochi istanti. Questa soluzione è ancora in fase di test e si sta studiando come rendere accessibile il suo utilizzo nei ristoranti.
È stato sviluppato anche un intero robot in grado di servirti come un reale sommelier. Anch’esso per ora in fase di sviluppo, ma è già possibile delineare uno scenario futuro non troppo lontano dove sarà possibile essere serviti direttamente da robot durante un intero pasto, a cui chiedere consigli in base ai gusti personali e al cibo che si desidera.
Un ultimo esempio che rende ulteriormente l’idea del livello di progresso tecnologico che il settore sta raggiungendo è una ricerca portata avanti da un team di scienziati, i quali hanno realizzato una sorta di lingua artificiale. Si tratta di un sottile quadrato di vetro che presenta 2 milioni di papille gustative, 500 volte più piccole rispetto a quelle umane. Le papille a contatto con un liquido permettono di capirne le caratteristiche, rilevare tracce di sostanze nocive e analizzare il prodotto in maniera approfondita. Questo strumento applicato al settore wine, permette di riportare gli ingredienti e i processi di realizzazione del vino, ma anche informazioni più complesse come il suo invecchiamento, generando onde di diverse grandezze che tradotte in dati che restituiscono un’impronta digitale del prodotto.
Il lungo percorso dello sviluppo dell’intelligenza artificiale all’interno del settore wine ha richiesto molte energie e importanti studi, ed è ancora oggi in fase di sviluppo per ampliare e migliorare le sue potenzialità. In seguito al suo utilizzo si è mostrata un’ottima alleata per le aziende e ha permesso di sviluppare in maniera digitalizzata la lavorazione e la distribuzione del prodotto.
Per i produttori, il prodotto è sempre stato l’obiettivo principale della loro ricerca e della loro comunicazione, ma negli ultimi anni le priorità sono cambiate. Ogni giorno sempre di più il focus è diventato il consumatore, andando a mettere in evidenza i suoi bisogni e i suoi desideri che si trasformano in un’importante linea guida per l’azienda, spostando così il prodotto in secondo piano. Anche in questo caso l’intelligenza artificiale si è mostrata efficace ed è riuscita a creare un maggiore coinvolgimento che ha reso possibile all’utente entrare in relazione con il produttore in ogni momento, generando in lui nuovi desideri e rafforzando in maniera naturale la loro fidelizzazione.
In conclusione, l'introduzione dell'intelligenza artificiale nel mondo del vino sta rivoluzionando l'industria vinicola, aprendo nuove opportunità per produttori e appassionati. Dall'analisi dei dati climatici alla personalizzazione dell'esperienza di degustazione, l'IA offre strumenti potenti per migliorare la qualità e la sostenibilità del vino. È essenziale mantenere un equilibrio tra innovazione tecnologica e tradizione, assicurando che l'arte e la passione dei viticoltori continuino a essere al centro della produzione vinicola. Con un approccio equilibrato, l'IA non solo può arricchire la nostra comprensione del vino, ma anche preservare e valorizzare le antiche tradizioni vinicole per le generazioni future.
4Pack Wine&Spirits supporta le aziende vitivinicole nella loro transizione verso il digitale, grazie alle sue molteplici soluzioni integrate tra cui il servizio di generazione QRcode e la pubblicazione dell'etichetta elettronica.
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